Perché questa è la verità dell’anima, pensò, del nostro io, che alla maniera di un pesce abita in mari profondi, e naviga nell’oscuro, facendosi strada tra mucchi di alghe gigantesche, attraversando intervalli di sole intermittente, per andare sempre più giù nel buio, nel freddo, nel profondo, nell’imperscrutabile; poi d’improvviso si lancia in superficie e gioca con le onde increspate dal vento; ha, cioè, un inequivocabile bisogno di darsi una spazzolata, una rassettata, di ravvivarsi, di chiacchierare.
Le origini di Principessa rimangono ambigue anche a noi che lo produciamo da trent’anni. Inizialmente non era un vino pensato per la vendita, ma un prodotto creato in quantità estremamente limitate per regalarlo ad amici, parenti e clienti fidati. Dopo anni di sperimentazione con il Metodo Classico, però, le nostre bollicine si sono evolute fino ad avere un carattere ben definito, diverso dagli altri spumanti in circolazione.
A metà anni 2000, grazie ad un rinnovo dei macchinari della Cantina e una richiesta sempre più alta, Principessa diventa la bolla che conosciamo: bottiglia trasparente, eleganza dal tocco delicato, gusto fresco e immediato. Un vino raffinato, ma non esclusivo. Avvolgente, ma perfetto per l’aperitivo quotidiano. In pochi anni decine di migliaia di bottiglie vengono vendute e Principessa diventa uno spumante simbolo dell’Emilia Romagna.
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